Realizziamo il sogno del lavoro con posto fisso conoscendo l’ambito su cui puntare in vista del ricambio generazionale già annunciato.
Conta più il posto fisso o la passione? Non esiste una risposta univoca a questa domanda complicata. Chi ha le spalle coperte può puntare a realizzare un sogno che forse non porterà mai i suoi frutti (in termini economici). Chi deve sopravvivere arrivando a fine mese sarà disposto a compromessi per uno stipendio sicuro.
La vita è complicata e pone spesso davanti a questioni difficili da risolvere solo con le buone intenzioni o l’impegno. Certamente rimboccarsi le maniche e credere fortemente in un sogno farà compiere passi in avanti verso la sua realizzazione ma garantire che basterà per arrivare al traguardo designato sarebbe da ipocriti. Ci sono così tante variabili da considerare tra cui quella più ingestibile, l’imprevedibilità della vita associata alla fortuna che può o non può arrivare.
Quando arriva il momento di scegliere il percorso formativo che porterà ad un determinato lavoro bisogna tener conto delle tante variabili per prendere la decisione apparentemente migliore (la certezza arriverà solo successivamente). Se si domandasse ad un gruppo di studenti delle superiori qual è l’obiettivo a cui puntano tanti risponderebbero un contratto di lavoro a tempo indeterminato con uno stipendio di tutto rispetto. Come trasformare tale desiderio in realtà il prima possibile?
Arrivano i ricambi generazionali, in quale ambito?
Il panorama aziendale e lavorativo attuale è in piena trasformazione. C’è l’imperativo di adattarsi alle nuove competenze emergenti e all’Intelligenza Artificiale che porterà ad inevitabili ricambi generazionali anche se questo non significa automaticamente ridurre la disoccupazione. Per colmare i gap generazionali serve che domanda e offerta siano bilanciate ma ciò in Italia non accade. Mancano ancora le competenze adeguate e bisognerebbe spingere i giovani a formarsi nel modo migliore per trovare subito lavoro dopo il percorso di studio.
Dove c’è certezza di un prossimo ricambio generazionale? Il Presidente Istat Chelli a fine 2024 ha ricordato come il 77% dei medici di famiglia abbia più di 55 anni. Significa che tra il 2025 e il 2030 su 37 mila medici di base ne andranno in pensione 10 mila (dati del 18esimo Rapporto Sanità Crea basato su dati Enpam). Un ricambio imminente che fa sognare i giovani.
C’è un’importante novità, infatti, in relazione a questa professione. Oggi i medici di medicina generale sono lavoratori autonomi pagati dal Servizio Sanitario nazionale. Una modifica alla normativa vigente farà diventare i medici di base dipendenti del SSN come accade fin d’ora per gli ospedalieri. Posto fisso da dipendenti, dunque, per chi intende avviarsi a questa professione prossima al ricambio generazionale.
