Supporto Formazione e Lavoro (SFL) arriva la nota dell’INPS che chiarisce un punto di rilievo per i sessantenni. Di che si parla.
Una delle prestazioni che più ha fatto discutere in questi ultimi mesi è il Supporto per la formazione e il lavoro (SFL). Si tratta di una delle misure che ha preso il posto, accanto all’Assegno di inclusione (AdI), del Reddito di cittadinanza il contributo per le fasce più deboli della popolazione, andato in soffitta a fine 2023.

Il Supporto è una misura che prevede la partecipazione del beneficiario a un percorso di reinserimento lavorativo gestito dai Centri per l’Impiego. Un vero e proprio rimborso economico erogato solo in caso di partecipazione alle politiche attive di lavoro individuate. In altre parole il Supporto arriva solo con l’impegno diretto dell’interessato nell’interno processo di riattivazione lavorativa.
Supporto per la formazione e lavoro, quali limiti di età
I requisiti per ottenere il beneficio economico sono diversi sia di carattere economico che anagrafico. In particolare per quest’ultimo aspetto è importante sottolineare a chi è rivolto. Destinatari ne sono le persone con età compresa tra 18 e 59 anni, in grado di accedere al mercato del lavoro quindi.
Infatti i sessantenni non rientrano più nella fascia di età cui è destinata la prestazione con i suoi obblighi. Chi possiede tutti i requisiti economici e di cittadinanza con età pari o superiore ai 60 anni può invece richiedere l’Assegno di inclusione. Ma cosa succede se si compiono i 60 anni proprio durante il beneficio dell’SFL? La risposta è semplice non ci sono particolari procedure da seguire.

L’INPS provvede ad aggiornare automaticamente la posizione del beneficiario, con un effetto immediato. Non sarà più obbligato a seguire corsi di aggiornamento professionale e politiche di avviamento al lavoro, né ad accettare offerte di lavoro connesse al Supporto per la formazione e il lavoro. Il richiedente potrà accedere all’Assegno di inclusione, presentando l’apposita domanda attraverso i consueti canali.
Restano immutate le soglie dell’ISEE familiare, che per ambedue le prestazioni si attestano a 10.140 euro. Ma se per il Supporto il contributo è fisso a 500 euro mensili (lo scorso anno era di 350 euro al mese), per l’Assegno di inclusione la cifra varia a seconda della composizione anagrafica del nucleo familiare e del reddito dichiarato. Infatti l’Assegno di inclusione è un integrazione al reddito.
Gli ultrasessantenni possono aderire su base volontaria ai percorsi di attivazione lavorativa e sociale, anche in questo caso sottoscrivendo il Patto di attivazione digitale sul SIISL (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) e successivamente il PSP (Patto di servizio personalizzato).